Di queste vacanze di Natale ricordo che la mia famiglia ed io ci siamo recati in Trentino, in montagna. I primi giorni erano stati fantastici perché il cielo era terso, il freddo intenso e la neve era soffice e morbida e permetteva di sciare divinamente.
Guardandomi attorno avevo notato che le montagne sembravano aveva il profilo di una donna con il corpo ricoperto di più tuniche sovrapposte bianche e grigie.
Ho conosciuto il mio maestro di nome Attilio che all’inizio pensavo fosse una persona antipatica e burbera, ma alla fine si è rivelato simpatico e chiacchierone. Quando eravamo in seggiovia mi raccontava com’era la vita in montagna, mi ha mostrato anche gli stambecchi e molte altre cose.
Un giorno mi sono alzato e ho guardato dalla finestra e mi sono accorto che una violenta bufera si era abbattuta sulla montagna ed il vento scrollava gli alberi dalla neve come un gigante prepotente.
Per poter sciare sono dovuto andare in alta montagna dove c’era un sacco di sole rispetto a valle dove c’era una fitta nebbia. Il mio maestro Attilio ed io abbiamo percorso una pista che si chiama “Contrabbandieri” dove c’era ancora piu’ sole. Il mio maestro mi ha spiegato che la pista era ai confini con la Svizzera e mi ha anche detto che in quei sentieri facevano contrabbando di sigarette.
Spero di poter ritornare presto in montagna per riascoltare gli aneddotiW del mio maestro.
Carlo (Quarta A, Scuola Goldoni)