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Trasformazioni

La muffa sulle vinacce

Osservando la muffa sulle vinacce mi sono accorta che la muffa era una cosa gommosa e fragile, perchè quando Maurizio la toccava, rimaneva l’impronta del dito. L’aveva schiacciata forte ed aveva corso il rischio di romperla.
Essa era di colore verde militare, sembrava muschio perchè era pelosa ed avevo la stessa sensazione; all’inizio era bianca e dopo è diventata verde.
Come ha fatto a cambiare il colore?
Le vinacce mi sono sembrate uvette secche che vendono nei supermercati confezionate per fare i dolci.
L’odore si sentiva un po’ meno, ma si sentiva sempre, un po’ più diverso però da quando abbiamo schiacciato l’uva e non avevo quel prurito sulle mani; oppure  appiccicose, come la prima volta che ho toccato le vinacce.
La muffa non era appiccicosa.  All’inizio pensavo che fosse tutta muffa, invece era uno strato soltanto con sotto le bucce e gli scarti degli acini. Gli scarti mi sono sembrati  un po’ induriti, era quasi che la muffa avesse travolto le vinacce.
La muffa bianca sembrava polverina e anche zucchero a velo. Quando l’abbiamo vista al microscopio mi è sembrato di vedere un soffione senza gambo attaccato ad un altro con una specie di ragnatela e anche dei biancospini con una ragnatela.
Era bellissimo vederle e non sembrava neanche possibile che si potesse vedere quella cosa.
La seconda muffa, cioè quella verde, assomigliava ad una ragnatela che luccicava, perchè c’era una polverina bianca che sembrava neve.

Anna B.

Muffa sulle vinacce

Osservando la muffa sulle vinacce mi sono accorto che si è formato una specie di piano verde militare e toccandola mi sembrava una spugna.
Ai lati della ciotola c’erano i resti delle vinacce e c’era anche della polvere. Per un po’ di tempo ho pensato che ci fosse del liquido sotto, ma invece non c’era; ho capito che non c’era annusando lo strofinaccio che avvolgeva la ciotola, perché odorava di vino e adesso penso che il liquido sia evaporato ma non in aria, ma sullo strofinaccio che per me ha catturato il suo odore.
Guardando meglio in mezzo alla specie di schiuma verde militare mi sono accorto che c’erano dei vinaccioli.

Quando ho guardato la muffa bianca al microscopio mi sono accorto che sembrava una ragnatela di cristallo tutta brillantinata con in centro un batuffolo di lana. Guardando, invece, la muffa nera al microscopio mi sembrava dei rametti neri con sopra foglioline argentate.

Davide V.

Osservando la muffa che si è formata sopra le vinacce, ho notato che dal colore bianco sporco ha preso un colore strano: verde militare. Ho provato ad annusare; rispetto alla puzza che aveva la settimana scorsa, devo dire che ha quasi perso tutto l’odore!
Oggi ho potuto anche vedere la muffa che avvolgeva una secca buccia. Sembrava che, quella pallina bianca al centro, fosse un pianeta circondato da una specie di ragnatela che assomiglia a delle costellazioni.
Ho visto un’altra immagine al microscopio; ora, la muffa ingrandita, sembra la brina quando, di mattina, si appoggia ad un ramo, mi immagino anche la neve posata su un ramo che fa da braccio ad un pupazzo di neve.
Sopra alle bucce secche ho toccato questa specie di spugna verde militare: da una parte è dura, invece dall’altra si poteva cogliere. Nei contorni della ciotola, si è formata un po’ di polvere ed alcune vinacce si erano appiccicate… forse con un pò di mosto che, all’inizio, è rimasto.
Le vinacce inoltre hanno preso un colore violaceo, marroncino.
Questo a causa della muffa?
Questo esperimento ha aperto la mia fantasia, ad immaginare cose magnifiche… ma soprattutto mi ha fatto capire che a volte anche le cose più semplici sono frutto di grandi e complicate trasformazioni.

by Micol

OSSERVIAMO LE VINACCE

 Oggi, insieme alla maestra Rosa, abbiamo osservato e vinacce che avevamo lasciato sopra un armadio in classe, in una ciotola di plastica, coperta da uno strofinaccio. Rispetto a come le avevamo lasciate, quando la maestra ha tolto lo strofinaccio, mi sono accorto che l’aspetto era cambiato.
Infatti, erano coperte di una sostanza morbida e appiccicosa, di colore verde militare, striata di bianco.
La parte bianca era più dura e consistente di quella verde. Questa sostanza è la MUFFA. La maestra non ci ha ancora spiegato la formazione della muffa.

Ho anche notato che la muffa è formata da piccolissime parti verdi che si sono unite e resi visibili. Si sono attaccate, oltre che sulla superficie, anche alle pareti del vassoio. Toccando la muffa, mi sono reso conto che si compattava. Per spiegarmi meglio: è stato come prendere della neve e stringerla tra le mani, facendola diventare una massa compatta.§
Dopo aver toccato la muffa ho avuto l’impressione che il grigio-verde fosse diventato più intenso rispetto a quando abbiamo tolto lo strofinaccio.

La maestra poi ci ha fatto vedere la muffa al microscopio. Ha messo sul vetrino del microscopio un po’ di muffa. Uno alla volta abbiamo visionato la muffa ingrandita. Ho potuto osservare che vi erano tantissimi filamenti intrecciati che sembravano delle ragnatele pelose. I filamenti erano luccicanti e bianchi. La maestra ha collegato il microscopio alla lavagna e abbiamo visto lo sfondo nero con dei puntini luminosi.
L’odore della muffa era sgradevole, pungente, sapeva un po’ di marcio e ammuffito.

Carlo

Oggi abbiamo osservato come è cambiata la muffa dentro la ciotola delle vinacce. Stranamente io non sento più quella puzza infernale che si sentiva prima quando annusavamo queste bucce, forse è perchè mi sono un po’ tappata il naso, ma altri bambini l’hanno sentita. Sopra alle vinacce ho notato che c’è tipo del muschio di un colore bianco-grigio-verde-marroncino. Sembra peluria, ma in realtà non so neanch’io che cos’è. C’è anche una sostanza bianca vicino, a forma anche lei di peluria, in modo da far sembrare che alla prima sostanza ci avessero aggiunto un pò di latte! Provo a toccarle entrambe e sento che non si sente la pelurietta ma quelle specie di muffe sono dure, un pò ruvidette e cioè sembra che il peletto neanche ci sia. Dato che si vedono un pò le vinacce, noto che si sono un pò rinsecchite rispetto a qualche settimana fa: ciò significa che, probabilmente, quel succo che era rimasto nelle bucce ora è depositato sul fondo.
Rosa ci ha mostrato alla lavagna delle immagini al microscopio e si vedevano delle palline bianche: vuol dire che si sta formando altra muffa. Guardo al microscopio le due peluriette e vedo che nella prima mi sembrano due ragni che stanno costruendo una ragnatela con una bestiolina intrappolata, mentre l’altra era tutta luccicante!
E’ stata un’ esperienza bellissima!       
(Francesca C.) 

Dall’uva al vino

Abbiamo pigiato l'uva per fare il vino

Due settimane fa, avevamo fatto un’esperienza fantastica. Per cominciare, avevamo tolto gli acini da un raspo e li abbiamo messi su un piattino di plastica. Dopodiché tutti gli acini sono stati versati in un passino dove li avevamo schiacciati con le nostre mani.

Sembrava di schiacciare l’acqua, perché faceva questo rumore: FFFFSSSSSH… Il succo d’uva passava per i buchi del passino;  le vinacce non passavano, invece il succo passava fino ad arrivare alla ciotola disposta sotto il passino.

Alla fine tutta la classe aveva molto prurito alle mani a causa dello zucchero rimasto sulla pelle quando il succo si è asciugato.

Qualche giorno dopo in classe c’era un TANFO TERRIFICANTE!!! BLAH
Questa puzza era causata dalle bucce dentro alle bottigliette sopra la mensola della nostra classe; erano riempite del succo fatto da noi.

Avevamo notato un’insolita cosa: nelle bottiglie le bucce erano marroni e alcune salivano dal fondo alla superficie spinte dal gas dentro le bollicine.

Sopra alle vinacce c’era della muffa bianca e pelosa.

Quando avevamo assaggiato il nostro mosto, era aspro ma molto buono.

By Micol & Elena

Lo zucchero filato

In classe abbiamo preparato lo zucchero filato.  Abbiamo utilizzato una macchinetta che ha portato una bambina della terza B.
Abbiamo versato col misurino lo zucchero nel foro centrale della macchina. Abbiamo provveduto ad accenderla.
La parte centrale ha comiciato a girare formando dei filamenti di zucchero.

Ho dedotto che lo zucchero filato si forma in questo modo: i granelli di zucchero si sciolgono diventando leggermente liquidi, fondendosi (questo l’ho pensato io perché  lo zucchero in granelli è  duro e non può diventare subito zucchero filato, quindi deve per forza sciogliersi).

La macchina mentre girava era calda. Ho provato a prendere lo zucchero filato con le mani e ho potuto sentire la macchina calda appena spenta, per cui penso che lo zucchero si sia sciolto per il calore.

Attorno alla parte centrale in cui abbiamo messo i granelli di zucchero, si sono formati dei filamenti. Penso che lo zucchero sia uscito liquido ma si sia indurito appena venuto in contatto con l’aria, quindi fuori dal foro centrale della macchina. Abbiamo quindi preso un bastoncino di legno e raccolto i fili di zucchero che avevano l’aspetto del cotone.

Lo zucchero filato in classe

Ciao a tutti! Carlo

Cottura dello zucchero

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Esperienze con lo zucchero

Sorpresa!

Da alcuni bambini di terza ho ricevuto messaggi di posta elettronica con il racconto dell’esperienza di cottura dello zucchero.

Croccante

Croccante portato da Jihane e da Giulia

Io e il mio papà abbiamo versato un cucchiaio di zucchero in un pentolino, lo zucchero si presentava a forma di cristalli tutti bianchi e luccicanti. Poi abbiamo messo il pentolino sul fuoco e dopo due tre minuti ha cominciato a diventare liquido e trasparente un colore più o meno come quello dell’acqua.Con il passare del tempo il colore dello zucchero ha cominciato a cambiare, il suo colore all’inizio è diventato giallino poi giallo intenso, rosso, marrone e infine marrone molto scuro, in queste fasi lo zucchero bolliva ed emanava un odore dolciastro.
Quando lo zucchero si è raffreddato era sempre marrone scuro e molto duro con delle bollicine in superficie.Sulle pareti della pentola c’erano delle sfumature dal giallo al rosso come se si fosse un po’ bruciacchiata. (Elena)

Ho preso dello zucchero e l’ho messo in pentola calda, lo zucchero si scioglieva, diventava sempre più giallo, dopo arancione e infine rosso; mettendolo sulla carta stagnola si è solidificato ed è diventato duro.
Alla fine l’abbiamo assaggiato ancora caldo ed era molto buono, alcuni pezzi sono rimasti attaccati alla pentola. Il gusto era dolciastro. (Giulio)

Zucchero caramellato

Croccante portato da Martina

Ho provato a cuocere lo zucchero. Per prima cosa ho versato 3 cucchiai di zucchero in un pentolino abbastanza piccolo, ho aspettato 2 minuti e lo zucchero era sempre uguale, ma le particelle dell’aria avevano preso un profumo dolciastro. In 4 minuti si poteva già vedere che lo zucchero che si scioglieva, si è formato un impasto giallino.
Intanto che lo zucchero si scaldava, il fondo della pentola era tutto bagnato; dopo 7 minuti lo zucchero si è sciolto completamente diventando un liquido simile al miele.
L’odore cominciava a diventare meno dolce e dopo 8 minuti il liquido è diventato più marroncino anche perchè il fondo della pentola era nero. Se continuavamo a cucinarlo si sarebbe bruciato.
Ho spento il fuoco e in qualche minuto il liquido ha iniziato a solidificarsi, diventando duro come una caramella. E’ stata proprio una esperienza interessante.  (Davide V.)

A casa con la mia mamma abbiamo cotto lo zucchero, per farlo abbiamo preso una pentola antiaderente, acceso il fuoco e versato all’interno dello zucchero, subito dopo qualche minuto lo zucchero ha cominciato a sciogliersi e dopo che l’abbiamo mescolato pian piano ha iniziato a diventare più duro prendendo un colore giallino.
Abbiamo continuato a mescolare finché si è sciolto del tutto ed è diventato di un color orzato. Abbiamo versato il tutto in un piatto con sopra la carta da forno.
Abbiamo aspettato circa 15 minuti e abbiamo visto che si è raffreddato e indurito. L’ho assaggiato e mi è piaciuto, sembrava una caramella. (Mattia)

Con la mamma ed il papà, ho messo un po’ di zucchero nella carta da forno e ho messo il tutto nel forno caldo .
Dopo parecchio tempo, circa 15 minuti, lo zucchero ha cominciato a sciogliersi e dal colore bello bianco è diventato bruno. Mi ha fatto venire in mente il colore del melasso, quando sono andata allo zuccherificio.
Quando poi ho tirato fuori lo zucchero dal forno piano, piano, da liquido  si è raffreddato e si è solidificato;  l’ho assaggiato e il gusto era dolciastro,  mio papà ha detto che si chiama caramello. (Anita)

Provo a cuocere lo zucchero

Io e il mio papà abbiamo versato un cucchiaio di zucchero in un pentolino, lo zucchero si presentava a forma di cristalli tutti bianchi e luccicanti.

Poi abbiamo messo il pentolino sul fuoco e dopo due tre minuti ha cominciato a diventare liquido e trasparente un colore più o meno come quello dell’acqua.

Con il passare del tempo il colore dello zucchero ha cominciato a cambiare, il suo colore all’inizio è diventato giallino poi giallo intenso, rosso, marrone e infine marrone molto scuro, in queste fasi lo zucchero bolliva ed emanava un odore dolciastro.

Quando lo zucchero si è raffreddato era sempre marrone scuro e molto duro con delle bollicine in superficie.

Sulle pareti della pentola c’erano delle sfumature dal giallo al rosso come se si fosse un po’ bruciacchiata.