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Orto

Un orto per due scuole

OrtoScuola: “Andersen” – 5 anni
Insegnante: Aiolfi- Quaglietta
Disciplina: ECONOMIA

La continuità è uno dei fondamenti teorici della scuola, che si concretizza in azioni di collaborazione e condivisione di obiettivi tra ordini diversi. Parole chiave per realizzare concretamente questo percorso sono orizzontalità, verticalità e multidisciplinarietà che vede coinvolti attori diversi all’interno e all’esterno della scuola. La famiglia e il territorio sono elementi fondamentali per incanalare idee che nascono all’interno della scuola, ma che si realizzano spesso per l’interessamento e l’intervento delle famiglie, dando accesso a contesti sociali, che altrimenti rimarrebbero chiusi.
” La scuola persegue una doppia linea formativa: orizzontale e verticale. La linea verticale esprime l’esigenza di impostare un formazione che possa poi continuare l’intero arco della vita; quella orizzontale indica la necessità di un’attenta collaborazione tra la scuola e gli attori extrascolastici con funzioni di vario titolo educativo” (Indicazioni per il curricolo).
La scuola dell’infanzia Andersen, la scuola primaria Nievo e l’Istituto Agrario “Lorenz” di Mirano stanno lavorando da ottobre ad un progetto che si occupa della realizzazione di un orto nel giardino della scuola dell’infanzia. Il progetto è partito da un lavoro della commissione di Economia a cui le insegnanti del I° Circolo di Spinea lavorano da anni in continuità e quest’anno ha coinvolto anche i ragazzi dell’Istituto Agrario, che ci offrono competenza ed aiuto tecnico per la semina e la gestione. È sicuramente un progetto innovativo che vede coinvolte età molto diverse per la realizzazione di un prodotto comune.  Il progetto è partito dalla volontà di lavorare insieme insegnanti e bambini di ordini scolastici diversi, grazie allo scambio continuo che le insegnanti promuovono all’interno della commissione. Il lavoro di questi anni ha cercato di mettere insieme risorse diverse presenti sul territorio, prima fra tutte le famiglie e le realtà economiche, per perseguire un apprendimento reticolare e interdisciplinare. L’orto è diventato il pretesto per coinvolgere grandi e piccoli. La semina dei piselli ha visto i ragazzi del “Lorenz” impegnati nella spiegazione dei vari passaggi da eseguire e nell’aiuto reciproco sul posto. Già negli anni passati i bambini dell’infanzia e della primaria avevano svolto progetti in collaborazione, denotando quanto importante sia il sostegno e il supporto che il bambino più esperto può dare al meno esperto. L’apprendimento che passa nel lavoro tra bambini è significativo e ricco di spunti, delle volte molto più efficace di quello che passa attraverso un insegnamento frontale adulto-bambino. La possibilità di coinvolgere un’altra età è diventata ulteriore possibilità di apprendimento condiviso e di apertura al dialogo e alla costruzione di saperi.
OrtoSiamo ancora all’inizio e le strade che si possono aprire sono tante. Le insegnanti cercheranno di sfruttare il più possibile i momenti di lavoro insieme, momenti di scambio concreto fatto di spostamenti fisici tra le scuole e di discussioni e narrazioni che proseguono in classe e che diventano consolidamento dell’esperienza. Molta attenzione viene data alle proposte dei bambini che si sentono coinvolti in prima persona nel “fare”, “osservare”, “ipotizzare” e “verificare”.
La continuità è un percorso che va costruito a piccoli passi, ma che può portare a grandi idee pensate, condivise, costruite e realizzate insieme.

Le parole dei bambini:
Sono tutti gli attrezzi : il rastrello, la pala, la zappa che servivano per fare l’orto. La zappa serviva per dare aria alla terra perché muove tutta la terra e l’aria può entrare tutta dentro. Il ragazzo grande Davide stava zappando. Poi noi abbiamo passato i rastrelli, che servivano per appiattire il terreno e poi alla fine abbiamo seminato i piselli. I bambini più grandi ci hanno insegnato cosa fare per preparare l’orto…

Sono i ragazzi più grandi che zappano il terreno perché fanno la terra più morbida. Con la zappa infilavano un po’ la zappa e poi tiravano su la terra e la giravano. Poi abbiamo passato il rastrello perché così si appiattiva un pochino la terra per farla diventare tutta uguale. E poi abbiamo seminato i semi di piselli.

Abbiamo scavato la terra e poi abbiamo messo i semi dei piselli. I ragazzi grandi ci hanno mostrato come fare e poi con il rastrello noi con calma siamo andati avanti e indietro per mettere i semi bene e poi abbiamo aperto coperto con la terra i semi.

Marica Quaglietta