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Allo zuccherificio

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(Micol e Anna)

Cottura dello zucchero

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Esperienze con lo zucchero

Sorpresa!

Da alcuni bambini di terza ho ricevuto messaggi di posta elettronica con il racconto dell’esperienza di cottura dello zucchero.

Croccante

Croccante portato da Jihane e da Giulia

Io e il mio papà abbiamo versato un cucchiaio di zucchero in un pentolino, lo zucchero si presentava a forma di cristalli tutti bianchi e luccicanti. Poi abbiamo messo il pentolino sul fuoco e dopo due tre minuti ha cominciato a diventare liquido e trasparente un colore più o meno come quello dell’acqua.Con il passare del tempo il colore dello zucchero ha cominciato a cambiare, il suo colore all’inizio è diventato giallino poi giallo intenso, rosso, marrone e infine marrone molto scuro, in queste fasi lo zucchero bolliva ed emanava un odore dolciastro.
Quando lo zucchero si è raffreddato era sempre marrone scuro e molto duro con delle bollicine in superficie.Sulle pareti della pentola c’erano delle sfumature dal giallo al rosso come se si fosse un po’ bruciacchiata. (Elena)

Ho preso dello zucchero e l’ho messo in pentola calda, lo zucchero si scioglieva, diventava sempre più giallo, dopo arancione e infine rosso; mettendolo sulla carta stagnola si è solidificato ed è diventato duro.
Alla fine l’abbiamo assaggiato ancora caldo ed era molto buono, alcuni pezzi sono rimasti attaccati alla pentola. Il gusto era dolciastro. (Giulio)

Zucchero caramellato

Croccante portato da Martina

Ho provato a cuocere lo zucchero. Per prima cosa ho versato 3 cucchiai di zucchero in un pentolino abbastanza piccolo, ho aspettato 2 minuti e lo zucchero era sempre uguale, ma le particelle dell’aria avevano preso un profumo dolciastro. In 4 minuti si poteva già vedere che lo zucchero che si scioglieva, si è formato un impasto giallino.
Intanto che lo zucchero si scaldava, il fondo della pentola era tutto bagnato; dopo 7 minuti lo zucchero si è sciolto completamente diventando un liquido simile al miele.
L’odore cominciava a diventare meno dolce e dopo 8 minuti il liquido è diventato più marroncino anche perchè il fondo della pentola era nero. Se continuavamo a cucinarlo si sarebbe bruciato.
Ho spento il fuoco e in qualche minuto il liquido ha iniziato a solidificarsi, diventando duro come una caramella. E’ stata proprio una esperienza interessante.  (Davide V.)

A casa con la mia mamma abbiamo cotto lo zucchero, per farlo abbiamo preso una pentola antiaderente, acceso il fuoco e versato all’interno dello zucchero, subito dopo qualche minuto lo zucchero ha cominciato a sciogliersi e dopo che l’abbiamo mescolato pian piano ha iniziato a diventare più duro prendendo un colore giallino.
Abbiamo continuato a mescolare finché si è sciolto del tutto ed è diventato di un color orzato. Abbiamo versato il tutto in un piatto con sopra la carta da forno.
Abbiamo aspettato circa 15 minuti e abbiamo visto che si è raffreddato e indurito. L’ho assaggiato e mi è piaciuto, sembrava una caramella. (Mattia)

Con la mamma ed il papà, ho messo un po’ di zucchero nella carta da forno e ho messo il tutto nel forno caldo .
Dopo parecchio tempo, circa 15 minuti, lo zucchero ha cominciato a sciogliersi e dal colore bello bianco è diventato bruno. Mi ha fatto venire in mente il colore del melasso, quando sono andata allo zuccherificio.
Quando poi ho tirato fuori lo zucchero dal forno piano, piano, da liquido  si è raffreddato e si è solidificato;  l’ho assaggiato e il gusto era dolciastro,  mio papà ha detto che si chiama caramello. (Anita)

Provo a cuocere lo zucchero

Io e il mio papà abbiamo versato un cucchiaio di zucchero in un pentolino, lo zucchero si presentava a forma di cristalli tutti bianchi e luccicanti.

Poi abbiamo messo il pentolino sul fuoco e dopo due tre minuti ha cominciato a diventare liquido e trasparente un colore più o meno come quello dell’acqua.

Con il passare del tempo il colore dello zucchero ha cominciato a cambiare, il suo colore all’inizio è diventato giallino poi giallo intenso, rosso, marrone e infine marrone molto scuro, in queste fasi lo zucchero bolliva ed emanava un odore dolciastro.

Quando lo zucchero si è raffreddato era sempre marrone scuro e molto duro con delle bollicine in superficie.

Sulle pareti della pentola c’erano delle sfumature dal giallo al rosso come se si fosse un po’ bruciacchiata.

CONTINUITÀ SCUOLA DELL’INFANZIA COLLODI-SCUOLA PRIMARIA GOLDONI: “LA MONTAGNA”

Il giorno 3 marzo 2010 i bambini della classe III della scuola primaria Goldoni sono venuti alla scuola dell’infanzia Collodi a farci una vera e propria lezione sulla Montagna… Dall’osservazione di una cartina geografica e di alcuni cartelloni realizzati dai bambini di terza impariamo “parole nuove”: massiccio, catena, ghiacciaio, valle… ;  attraverso esperimenti e drammatizzazioni scopriamo l’origine delle montagne e la formazione delle valli.

Successivamente all’esperienza i bambini della scuola Collodi hanno rappresentato l’ambiente, gli animali del bosco e i … fossili !

l'origine delle montagne: drammatizzazione

Che emozione scoprire che “…le montagne sono uscite dal mare” !!!

Il Villaggio dei fili

Ai  bambini della scuola dell’infanzia Andersen è stata proposta l’immagine di una installazione presente alla Biennale di Venezia 2009.  La fotografia è stata oggetto di discussione per poi essere rivisitata con la fantasia, attraverso l’invenzione di una storia e la realizzazione di un pannello di gruppo.

Il Villaggio dei Fili

Questo è il lavoro finale realizzato dai bambini.Il Villaggio dei Fili

I bambini al lavoro

Alla scoperta dei fiori

Ieri abbiamo osservato i fiori, ne abbiamo scelto uno e l’abbiamo disegnato su un foglio. Abbiamo visto al computer il polline e gli ovuli che erano ingranditi 40 volte.I fiori sono tutti diversi tra loro, possono avere i petali rossi, viola, arancioni e di tantissimi altri colori.

Possono avere le spine come la rosa, ma possono essere grandi come i tulipani, ma anche molto piccoli come i fiori di lillà. Ci possono essere fiori profumati, altri possono essere messi a grappoli come il glicine o possono essere fiori singoli. Ci possono essere fiori che hanno tanti petali, altri che ne hanno quattro, cinque o sei.

Attorno al pistillo ci sono gli stami con le antere dove c’è il polline. Il gambo del fiore si chiama stelo o peduncolo. Le api succhiano il nettare dei fiori dallo stimma e aiutano la riproduzione delle piante.

Dentro una specie di saccoccia ci sono gli ovuli che si trasformano in semi. Certi fiori possono avere il calice e altri no, come il tulipano che non ce l’ha. Le foglioline che compongono il calice si chiamano sepali.

I fiori hanno tante caratteristiche tutte diverse.

Saraluna