Nel mese di dicembre, qualche giorno prima delle vacanze di Natale, è venuta a mancare Costanza Parisella Raso, una maestra di Roma che io e Daniela Furlan abbiamo conosciuto alcuni anni fa durante i nostri incontri di formazione scientifica sul Monte Soratte.
Costanza voleva avvicinare i bambini al mondo della scienza, ponendo particolare attenzione all’uso del linguaggio. Cercava di innescare nei suoi alunni il gioco del pensare, per scoprire il piacere di conversare e confrontarsi, stimolava in loro la voglia di fare e di capire, di costruire insieme le conoscenze, collegando e cercando relazioni tra scienze, lingua, immagine, musica…
Tra le mie cose ho ritrovato alcune documentazioni relative al progetto realizzato in collaborazione con la Dott.sa M. Arcà “I bambini incontrano la scienza”, le ho inserite nel sito della scuola nell’area riservata ai docenti.
Costanza ha raccolto le sue esperienze di lingua, realizzate con bambini di seconda e di terza di una scuola della periferia di Roma, in un libro, che presenta un “ventaglio di “nodi critici un ventaglio di “nodi critici” intorno ai quali si sviluppano fatti, conversazioni, intuizioni che aprono pensieri nuovi.
Il testo mette in evidenza come “la lingua sia uno strumento inscindibile dell’intreccio tra fare, pensare, dire. Esprime come sia graduale la modificazione del pensiero e come tutto avvenga in modo iterativo, a livelli diversi di difficoltà, approfittando delle occasioni che man mano si creano“. Presenta molti spunti di lavoro, giochi linguistici integrati con le esperienze, riporta i pensieri dei bambini, le loro espressioni gergali, usate per descrivere i fenomeni osservati.
Rosa